La nostra visione

Il termine visione [vision] è utilizzato per indicare la proiezione di uno scenario futuro che rispecchia gli ideali, i valori e le aspirazioni di organizzazioni e singoli. La visione non è un orizzonte statico, ma una rappresentazione dinamica nel tempo, che va a rimodellare continuamente il progetto e le qualità espresse.

Proiettando il futuro di Hi-Storia

La finalità di Hi-Storia è quella di contribuire a creare un modello di innovazione sociale e inclusiva. Un modello che agisce nell’ambito dell’educazione e quello del racconto del territorio, della sua storia e della sua cultura. Non è un metodo didattico tout court, perché nella nostra visione la didattica e la valorizzazione del territorio sono integrati e orizzontali tra loro. L’apprendimento non è solo un mezzo per lo sviluppo di competenze utili per la vita lavorativa di ogni persona. Vediamo l’apprendimento come un momento essenziale per lo sviluppo sociale del territorio e della comunità che lo vive.

Come Ken Robinson, noi crediamo che oggi si debba ripensare il concetto stesso di scuola e abbracciare un paradigma di apprendimento profondamente collaborativo, che crei rapporti solidi e significativi con il territorio e le organizzazioni che lo animano. In qualità di organizzazione che collabora con molte scuole nel Mediterraneo, vogliamo portare all’interno degli Istituti scolastici che stanno collaborando con Hi-Storia la nostra visione e i principi su cui attuarla.

I principi della nostra visione

Per arrivare alla nostra visione, abbiamo individuato 6 principi, che si identificano con i valori aggiunti che vorremmo vedere sviluppati e valorizzati nella società che immaginiamo. Non sono concetti indipendenti tra loro, ma compongono un sistema valoriale di ideali in stretta interrelazione.

Inclusione

L’inclusione è il fondamento da cui parte la democrazia. Non si parla solo del diritto ciascuna persona, e in particolare di chi affetto da disabilità o diversità, di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità e di godere di arti e scienze. Si tratta di rendere accessibile a tutti la comprensione della società contemporanea e dei suoi fenomeni, per essere cittadini migliori e restare umani.

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Storia dell’arte e patrimonio culturale nella società

La società vive un momento di disaffezione verso la storia dell’arte e in generale verso la storia. Per riavvicinare questa disciplina alla comunità, abbiamo bisogno di immaginare quali elementi della storia dell’arte riescono ad intercettare le necessità del mondo d’oggi. Per costruire un ruolo che non cada nella ricerca semplicistica di identità nazionali e territoriali, o come stampella di un turismo acritico.

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Competenze digitali di cittadinanza

L’epoca di trasformazioni digitali che viviamo sta modificando rapidamente come persone e organizzazioni abitano la loro quotidianità. Questo richiede nuove competenze, che solo in parte sono sviluppate dalle offerte formative di massa. L’attuale cultura tecnica ha risposto aumentando formazione sulla programmazione informatica, ma forse è necessario un ragionamento più complesso e olistico sul “mondo digitale”.

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Interdisciplinarità nell’età della tecnica

In un mercato del lavoro dominato dall’iper-specializzazione, inizia ad emergere l’importanza di competenze trasversali [soft skill] e di una maggior interazione tra discipline. Gli attuali approcci interdisciplinari sono sviluppati sotto il dominio della cultura della tecnica, espressa ad esempio con le STEM. Per salvaguardare il progresso umano, vogliamo fare un passo avanti e ripensare all’interazione tra tecnica, scienza e discipline umanistiche.

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Metodologie didattiche centrate su territori e comunità

Una scuola efficace deve aumentare le occasioni di apprendimento in contesti reali. Ed è sempre più sentita la necessità di sviluppare delle competenze di civiltà. Le metodologie di Service Learning rispondono a queste esigenze. Prevedono un’interazione tra la didattica e le azioni solidali alla comunità e al territorio. Un suo sviluppo può essere la congiunzione con l’innovazione territoriale e con le competenze per il nuovo millennio.

Approfondimento presto disponibile

Approccio aperto e collaborativo

L’open-source è un movimento che mira all’uso di licenze con cui i detentori dei diritti di uno strumento ne favorisce la modifica, lo studio, il riutilizzo e la redistribuzione. L’approccio aperto favorisce la creatività e la collaborazione, e democratizza gli strumenti digitali abbattendo le barriere in ingresso. Va sostenuto e applicato ad altri contesti, con un approccio critico che non cada verso uno stucchevole open-ottimismo.

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