Il patto educativo di comunità a Savigliano e Marene
Tra qualche mese l’Istituto Comprensivo Papa Giovanni XXIII di Savigliano presenterà il quinto dispositivo tattile stampato in 3D, per cui diventa doveroso per me raccontare meglio questo percorso didattico pluriennale svolto in territorio cuneese. Come per il patto di Nizza, il progetto a Savigliano non nasce rispondendo a un bando o avviso specifico per Patti educativi di comunità, ma rispetta i criteri di un questa tipologia di intervento.
L’attività nasce all’interno di “Giovani custodi del Territorio”, azione progettata e condotta dalla Biblioteca di Marene insieme al plesso Marconi dell’Istituto Comprensivo “Papa Giovanni XXIII” di Savigliano. Dopo averla attesa quasi due anni a causa dello scoppio della pandemia nel 2020, l’iniziativa è sbocciata e ha sviluppato una sua autonomia, figlia del protagonismo della comunità educante di Savigliano a Marene, e che porta avanti annualmente un progetto di dispositivo tattile.
Giovani custodi del Territorio
Come detto, il progetto è stato coordinato dalla Biblioteca di Marene, in particolare nella figura di Marco Biolatti, nella duplice veste di progettista e bibliotecario. Una progettualità che, accanto alle attività di Hi-Storia, ha visto diverse azioni volte alla scoperta e divulgazione del patrimonio culturale locale, come la distribuzione gratuita, per le due classi coinvolte, dell’Abbonamento Musei, biglietto annuale di accesso ai musei piemontesi e valdostani. La biblioteca ha coinvolto anche i volontari dell’Associazione “Muovi le mani per Marene”, che si è occupata di assistere le visite guidate e aperture dei beni culturali studiati durante le attività. Per quanto i “giovani custodi del territorio” siano implicitamente gli studenti delle due classi del Marconi, non possiamo non includere tra i custodi i giovani cittadini che hanno lavorato alla divulgazione storico-artistica durante le visite guidate: i bravissimi volontari della Biblioteca di Marene, e i tre stagisti frequentanti il percorso turistico dell’Istituto Cravetta-Marconi.
La centralità dei docenti
L’attività centrale di Giovani Custodi del territorio ha portato alla realizzazione di due dispositivi tattili per rendere accessibile la divulgazione di due edifici storici del Comune di Marene: la chiesa della Confraternita della Santa Croce e la Cappella dell’Assunta sita in frazione Mondini.
L’iniziativa ha visto due settimane di intensa attività in cui gli studenti delle classi 3C e 3D, guidati dalle loro docenti e dagli esperti di Hi-Storia, hanno creato modelli 3D e dispositivi funzionanti, combinando testi, file audio e stampe 3D. Un ruolo fondamentale è stato giocato dalle docenti, in particolare dalla vulcanica Prof.ssa Annalisa Catalano, per la tecnologia, e dalla Prof.ssa Mariagrazia Pistono, per arte e immagine, entrambe centrali nel processo creativo. Il corpo insegnanti della scuola è stato anche protagonista delle prime tre giornate di formazione, dedicata esclusivamente alla formazione docenti sullo sviluppo di competenze nell’utilizzo di strumentazione dell’Atelier creativo nella didattica.
Club Girls Code it better 2022 e 2023
Il progetto “Giovani Custodi” inizialmente previsto per concludersi a settembre con la realizzazione di due dispositivi, ha invece segnato l’avvio di un percorso più ampio grazie all’entusiasmo e all’impegno della comunità educativa. Nei due anni successivi, la Professoressa Annalisa Catalano, con il supporto della Biblioteca, ha guidato un’iniziativa didattica all’interno dei progetti “Club Girls Code it Better”. Questo programma nazionale, al quale l’Istituto Comprensivo Papa Giovanni XXIII di Savigliano ha aderito, mira a incoraggiare e sviluppare le competenze STEM nelle studentesse delle scuole elementari e medie.
Il progetto è completamente indipendente da Hi-Storia, evidenziando come la dedizione e l’intraprendenza di insegnanti come la Prof Catalano portino azioni autonome dagli esperti esterni. Nel 2022, l’oggetto di questo impegno didattico è stato il complesso del Museo Civico “A. Olmo” e della Gipsoteca “Calandra” a Savigliano. L’anno seguente, le partecipanti al Club Girls hanno creato un modello tattile della Torre Civica di Savigliano, un monumento simbolico della città che risale al XIII secolo e sorge probabilmente su resti di un antico tempio dedicato a Cerere. Oltre a questo modello, sono stati sviluppati altri materiali inclusivi come un libro tattile e un ambiente in realtà virtuale, tutti sotto la guida della professoressa.
E i boys del 2024
Annalisa mi contatta in occasione dell’uscita dell’avviso pubblico sulla formazione del personale scolastico per la Transizione Digitale (D.M. 66/2023). Mi racconta che per giugno 2024 una sua classe sta lavorando al quinto dispositivo tattile di “Hi-Storia sabauda” (il nome del gruppo WhatsApp che vede, tra gli altri, lei, la Prof. Pistono e Marco della Biblioteca) per valorizzare la Chiesa dei Battuti Neri. Ma questa volta i protagonisti non saranno le girls, ma i boys. Le chiedo quando prevede di diventare, insieme a Marco, direttrice di un museo tattile lì in Piemonte. Mi risponde di aspettare un paio di anni. La cosa buffa è che non so fino a che punto sia una battuta :)
La forza degli individui dentro una comunità educante
Nei discorsi metodologici che facciamo con Hi-Storia e, a monte, di Educational.City, spesso mettiamo in guardia da una certa tendenza: i legami con progetti esterni si rivelano spesso non più che brevi infatuazioni o comode alleanze passeggiere, piuttosto che veri e propri impegni a lungo termine. È vitale, quindi, circondare i progetti di una comunità robusta che ne garantisca persistenza e significato nel tempo.
Tra le storie che mi hanno toccato, c’è proprio questo progetto, che si erge come un testimone eloquente della potenza di comunità, organizzazioni e, soprattutto, delle singole persone che danno vita e sostanza alle iniziative. Prendiamo, per esempio, il progetto tra Savigliano e Marene, profondamente radicato nel locale grazie alla Biblioteca di Marene. Questa non è solo un’entità giuridica che figura tra i sostenitori (come spesso accade), ma un fervente promotore di cultura, che va ben oltre il ruolo tradizionalmente attribuito alle biblioteche. Determina una traiettoria verso come viene prodotta o conservata la cultura del suo territorio. È un luogo animato da volontari che aprono le porte dei monumenti, e da un giovane e dinamico direttore come Marco Biolatti, un ragazzo di Marene, sotto i trent’anni, che mostra un incredibile dedizione alla sua comunità, e del ruolo che la sua istituzione può avere, appunto, nel determinare queste traiettorie.
Nel contesto scolastico, il progetto si sostiene anche grazie all’energia di numerosi docenti, guidati dalla Prof.ssa Catalano, docente di tecnologia e recentemente vicepreside. La sua presenza è ubiqua: si impegna in vari ruoli, incluso quello sorprendente di aprire il laboratorio di stampa 3D nelle sere domenicali, con le chiavi fornite direttamente dal dirigente—una storia vera!
Racconto di queste persone perché troppo spesso si parla di progetti, territorio e comunità in termini quasi astratti, come se fossero semplicemente il frutto di idee brillanti e di un modello senza macchia. In realtà, è doveroso e intellettualmente onesto riconoscere e celebrare quegli individui che, con il loro impegno quotidiano, rendono questi progetti unici e permettono di comprendere appieno il valore del modello proposto.
Il patto educativo di Nizza
In questo articolo ho mostrato, in maniera sintetica e semiseria, uno scorcio di quello che è il lavoro della comunità educante che a Savigliano porta avanti il progetto di Hi-Storia. Una comunità di studenti, docenti, bibliotecari, volontari. Se vuoi leggere una descrizione più seria e rigorosa in merito ai patti educativi con Hi-Storia, ti mando a questo link che racconta un’altra esperienza, quella nizzarda. Buona lettura!