Come i fablab
Aiutano il patrimonio culturale
Con Hi-Storia, i FabLab sono al centro di una rete per la valorizzazione del territorio
Il FabLab è un laboratorio di fabbricazione digitale organizzato secondo un preciso modello definito nella Fab Charter del MIT di Boston. I FabLab mettono a disposizione pubblica strumentazioni, attrezzature e macchine a controllo numerico che consentono la realizzazione di manufatti convenzionali e tecnologici. La natura digitale, pubblica e indipendente dei FabLab li luogo ideale dove poter realizzare un progetto di Hi-Storia.
Inoltre Hi-Storia propone la creazione di FabLab, sia tradizionali che scolastici, specializzati per l’uso di tecnologie innovative e strumenti di fabbricazione digitali applicati all’arte e alla cultura.
Hi-Storia è progettato dal nostro team ma, grazie alle licenze aperte, può essere sviluppato ed implementato da FabLab e makerspaces sul territorio, rendendolo un progetto di crowdsourcing e partecipazione dal basso nella valorizzazione del patrimonio culturale.
Se vuoi partecipare ad Hi-Storia con il tuo FabLab, o hai realizzato un prodotto Hi-Storia nel tuo FabLab, contattaci per essere inserito nella mappatura!
La finalità di hi-Storia labs è creare comunità collaborative, prevalentemente ospitate nelle scuole e accessibili anche online, attraverso cui allievi, docenti, formatori e professionisti possano sviluppare soluzioni innovative volte a valorizzare il territorio, in particolare il nostro patrimonio storico, artistico, archeologico, paesaggistico e ambientale.
Hi-Storia aiuta le scuole a progettare ed individuare soluzioni, in particolar modo progetti didattici, con cui le scuole possano attuare attività che realizzano processi e prodotti volti alla valorizzazione del territorio.
Gli spazi adibiti a realizzare questi progetti sono i FabLab scolastici per la valorizzazione del territorio, ospitati all’interno degli stessi istituti scolastici.
Per i Fablab scolastici culturali, proponiamo la realizzazione di almeno un prodotto finale l’anno. Nella nostra prima serie di laboratori, il prodotto è definito, ossia un’audioguida tattile interattiva che permette ai non vedenti di poter fruire del patrimonio culturale.
Oltre all’audioguida tattile, pensiamo a questi Fablab come spazi capaci di pensare a prodotti e processi, innovativi e prevalentemente digitali, per promuovere, valorizzare e comunicare il patrimonio culturale locale o nazionale, e di attuare laboratori didattici per realizzare questi prodotti, con il lavoro di alunni, docenti ed eventuale collaborazione di soggetti pubblici e privati sul territorio.
In questo modo gli allievi approcciano a progetti reali, misurandosi con il territorio e con problemi e soluzioni derivanti dall’uso concreto dei progetti, e viene stimolato un legame positivo con il territorio in cui risiedono.
Il design e il software (sketch e librerie di Arduino) sono pubblicamente disponibili dal 2014, rilasciate da hi-Storia con licenze GNU GPL. Ma non bastano licenze Open Source per avere una tecnologia accessibile al lavoro di tutti: infatti, per permettere ai professionisti della cultura (storici dell’arte, archeologi), content-editor, traduttori di poter realizzare contenuti che poi possano essere fruiti dai nostri devices, mettiamo a disposizione API e applicazioni back-end per i dispositivi hi-Storia.
Inoltre, prevediamo di fornire opendata inerenti a caratteristiche e interazioni degli utenti, così da rendere accessibili a operatori culturali e ricercatori dati che possano permettere studi sul contesto o il miglioramento dei prodotti esistenti.
Le scuole pubbliche italiane del primo ciclo (scuole primarie e secondarie di primo grado) hanno l’opportunità di poter accedere ai fondi del bando MIUR sugli “Atelier Creativi”, presente all’interno dei fondi di Scuola Digitale (vedi progetto).
Le scuole possono chiedere fino a 15.000 € di contributo; sottolineiamo che, per ottobre, è previsto un bando dello stesso tipo, rivolto però alle scuole secondarie di secondo grado.
Questi fondi sono rivolti all’acquisto di attrezzatura per realizzare un Fablab (nel bando viene definito anche come Atelier Creativo) all’interno della scuola. Hi-Storia non svolge produzione o commercio di stampanti 3D, componenti elettroniche, etc, né fornisce direttamente assistenza per l’acquisto. Hi-Storia invece si specializza nel proporre “contenuti”, ovvero progetti didattici da svolgere all’interno dei Fablab scolastici.
Tuttavia, poiché è auspicabile che i Fablab possano declinarsi in Fablab per stimolare le specializzazioni, proponiamo degli spunti per la costituzione di un Fablab scolastico per la valorizzazione del patrimonio locale.
Area fabbricazione
Area registrazione
Da mettere a disposizione del fablab
Lista di strumenti che non vanno richiesti nei bandi degli Atelier Creativi, ma che sono la base per il funzionamento del Fablab!
Per realizzare le attività del Fablab non è necessario acquistare alcuna licenza software, poiché per ogni ambito trattato esiste almeno 1 software open source o free dalle caratteristiche adeguate. Inoltre consigliamo di non utilizzare software a pagamento poiché vale il principio che gli allievi dovrebbero utilizzare programmi che poi possono liberamente utilizzare da casa, senza le licenze della scuola.
Specificatamente per i Fablab, ed in particolar modo per quelli orientati al pubblico e al no profit, hi-Storia sta sviluppando una piattaforma web di OPAC degli strumenti di prototipazione elettronica e meccanica. Il principio è semplice: attualmente molte biblioteche dispongono di piattaforme informatiche che permettono di cercare libri e riviste presenti nella collezione bibliotecaria, vederne caratteristiche e disponibilità, ed eventualmente richiederne la prenotazione o addirittura sollecitarne l’acquisto. Perché non replicare la stessa funzionalità con le componenti elettroniche del Fablab, anziché con i libri? Stiamo sviluppando proprio una piattaforma di questo tipo, aggiungendo qualche funzionalità extra rispetto agli OPAC per libri, come ad esempio la possibilità di condividere il progetto che si sta realizzando con le componenti prenotate.
Abbiamo chiamato questo progetto The COO (circuit open opac), e se siete interessati allo sviluppo, scriveteci attraverso il nostro form di contatto o al nostro indirizzo email.
Ed ecco la lista (non completa) dei software utilizzati, ordinati in base alla difficoltà d’uso: