Hi-Storia post covid-19
Il particolare periodo che abbiamo vissuto ha naturalmente avuto un grande impatto sulle attività di Hi-Storia. Il nostro progetto è pensato e progettato come attività collaborativa, complessa, situata nel territorio. Diverse fasi di Hi-Storia prevedono l’azione in spazio collaborativi, come i fablab scolastici. E persino le tecniche attuate, dall’apprendimento collaborativo al lavoro in coppia su un PC (a mo’ di pair programming) prevedono il lavoro spalla a spalla.
In sintesi, abbiamo deciso di non snaturare i nostri percorsi laboratoriali e rimandare tutta la programmazione primaverile all’autunno 2020.
Hi-Storia nel lockdown
La scelta ha assunto ancor più forza mentre lavoravamo nell’assistenza alle scuole per l’attuazione di attività curricolari in modalità DAD (Didattica a distanza). Abbiamo potuto constatare le difficoltà per tutta la comunità educante nell’attuare e nel ricevere attività didattiche significative a distanza. In termini di complessità e di tempi di lavoro.
Le uniche attività erogate sono state quelle di formazione docenti, tra cui citiamo quella effettuata con l’IIS Volta di Pescara: due classi virtuali di docenti provenienti da tutto l’Abruzzo, per progettare contenuti e modelli 3D di un importante monumento regionale, la Basilica di Santa Maria Assunta di Atri. L’attività, curata da Emanuela Amadio, proseguirà a settembre con le attività in presenza sulla fabbricazione digitale e sull’installazione del dispositivo, in collaborazione con la diocesi di Teramo-Atri. In autunno vi racconteremo in maniera più approfondita di questo progetto.
Una parte del team di Hi-Storia, da sempre legato all’innovazione sociale, è stato invece impegnato in quel grande, enorme network di makers che ha collaborato nell’assistenza ad Ospedali in tutta italia, sia con progetti molto noti (come i famosi adattatori per le maschere Decathlon) che con progetti ex-novo per alcuni ospedali del Centro-Nord. Per un valido approfondimento sull’argomento rimandiamo all’articolo di Enrico Bassi, coordinatore del FabLab Opendot di Milano.
Hi-Storia post lockdown
Non possiamo negare che alcuni aspetti emersi durante il lockdown non abbiano avuto impatto in noi. I lavori all’interno delle filiere produttive dei makers hanno rafforzato l’urgenza di attuare alcuni dei cambiamenti richiesti (esplicitamente o meno) dall’ecosistema della fabbricazione digitale distribuita e collaborativa, a partire dalla revisione della proprietà intellettuale o della distribuzione della manifattura.
Entrambe queste proposte ricadono in uno dei 5 valori proposti nella nostra visione, ovvero quella dell’apertura. Proprio all’apertura dedicheremo uno dei nostri prossimi corsi in e-learning, ovvero un corso sulla Storia della Proprietà Intellettuale. Non sarà una semplice attività di condivisione della conoscenza (su cui c’è molto da scoprire, dai miti storici dei brevetti fino ai recenti successi dell’open-source). Ma sarà una vera e propria attività didattica da proporre anche negli istituti scolastici, su un argomento cruciale su cui si sa troppo poco. In qualche modo sarà un percorso narrativo sulla proprietà intellettuale, un percorso per il quale abbiamo scelto la modalità dell’e-learning come forma espressiva.
Oltre alla prosecuzione delle attività laboratoriali e allo sviluppo di software e strumenti, ci proporremo di contribuire maggiormente alla promozione dei software open-source a scuola, in particolare di una vera e propria filiera aperta per attività di didattica virtuale.
Infine, grazie al lavoro di Adele Iasimone e Genny Di Filippo, torneremo con la proposta progettuale di Scuola di Comunicazione Gentile, per proporre a scuola nuovi paradigmi per la comunicazione digitale e non.