La stampa 3D per i docenti di sostegno
I docenti di sostegno hanno un ruolo fondamentale nella scuola: forniscono un supporto personalizzato agli studenti con bisogni educativi speciali (BES) e garantiscono il diritto all’inclusione scolastica. Tuttavia, il loro contributo non si limita a questo. Grazie alla loro capacità di osservazione e al loro ruolo trasversale, i docenti di sostegno fungono anche da collante del lavoro dei colleghi di diverse discipline. Entrambi questi versanti trovano un potente alleato nella stampa 3D, che offre strumenti innovativi per migliorare l’esperienza di apprendimento degli studenti con BES. Oltre al noto ambito della cecità, la stampa 3D consente di sviluppare abilità motorie, rappresentare concetti complessi con materiali multisensoriali e favorire la creatività attraverso progetti personalizzati e collaborativi, rendendo l’apprendimento più accessibile e coinvolgente.
Ecco alcune applicazioni pratiche realizzate attraverso la stampa 3D per studenti BES, con progetti prodotti da e con docenti di sostegno.
Per quanto gli studenti non vedenti e ipovedenti rappresentino una piccola percentuale tra gli studenti con BES, può capitare di incontrarli in contesti scolastici. In questi casi, la stampa 3D si rivela un alleato incredibilmente potente. Negli foto puoi ammirare delle tavole periodiche stampate in 3D con testi in Braille, ma come puoi immaginare questo metodo può essere applicato a una enorme possibilità di discipline e ambiti. Questo processo di trasformazione in oggetti tattili è agevolato anche da strumenti di disegno 3D facili da usare e che integrano la possibilità di creare frasi in Braille in rilievo, rendendo i materiali progettabili anche da docenti senza competenze tecniche.
Oltre la disabilità sensoriale, per gli studenti che vanno da disabilità intellettive fino a disturbi dello spettro autistico lieve (cioè non disabili ma DES), è possibile progettare materiali che migliorano le abilità cognitive e motorie, come puzzle personalizzati, modelli interattivi e oggetti che simulano situazioni quotidiane. Strumenti per sviluppare la comprensione logica e la motricità fine, ma rafforzano anche l’autonomia e la gestione delle attività di tutti i giorni.
Qui è possibile vedere frazioni stampate in 3D. Il colore bianco è puramente indicativo, la stampa 3D permette di creare oggetti di diversi tipi di colorazione, comprese stampe multicolore, glitterate e a base di gomma.
Qui invece dadi stampati in 3D, ma sono dadi pensati per la narrazione: infatti ogni faccia presenta immagini pensate per scegliere personaggi, luoghi, azioni, e tutto quello che serve per costruire un testo narrativo.
Per DSA come dislessici e disgrafici, segnalibri con guide visive e lettere tridimensionali possono agevolare la lettura e la scrittura, mentre modelli di frazioni componibili e strumenti di conteggio tattile aiutano nella comprensione della matematica. Per i disturbi del linguaggio, figure tridimensionali che rappresentano parole o suoni supportano l’acquisizione di vocaboli e la pronuncia. Durante le attività di formazione con i docenti di sostegno abbiamo anche scoperto, grazie alla loro esperienza, cosa esiste nel mercato e cosa no. Ad esempio è capitato chi ha creato normografi “potenziati”, perché magari quelli sul mercato hanno tutte le forme di triangolo oppure, come nella foto di sopra, addirittura per progetti di logica! Nel caso della guida visiva, l’attività è stata condotta insieme allo studente, che ha creato una guida personalizzata, per dimensioni e inserendo anche il nome. In tutti i casi, la possibilità di personalizzare le forme ma anche i materiali stampati in 3D consente di rispondere in modo specifico alle necessità di ogni studente, rendendo ogni progetto unico e mirato.
Guarda questo kit stampato in 3D per simulare atomi e legami covalenti: a sinistra infatti trovi l’acqua (H20), molecola appunto composta da 2 atomi di idrogeno (numero atomico = 1) e un atomo di ossigeno (numero atomico = 8: se conti elettroni o protoni, vedrai che i numeri sono esatti).
Questi e tanti altri progetti: perché farlo a scuola?
L’utilizzo della stampa 3D nella scuola non si limita alla creazione di strumenti per il sostegno, ma si trasforma in un vero e proprio laboratorio di progettazione didattica e di innovazione. Attraverso la stampa 3D, gli studenti possono partecipare attivamente alla realizzazione di materiali utili, migliorando competenze tecniche e creative.
Ma è difficile? Meno di quel che pensi! Esistono software semplici e accessibili come Tinkercad e SketchUp, ideali per chi non ha competenze tecniche di base e facilmente adattabili al livello della classe. Per chi ha già esperienza, è possibile utilizzare software più avanzati, integrando il lavoro in classe con i loro strumenti professionali.
Un altro grande vantaggio è rappresentato dalla comunità open-source. Online si possono trovare migliaia di progetti già pronti, da personalizzare o tradurre in italiano, e persino la possibilità di pubblicare i propri lavori per contribuire alla comunità educante mondiale, andando oltre i confini della scuola.
Ricorda che attraverso percorsi formativi come quelli offerti da Hi-Storia o corsi dedicati ai docenti di sostegno, puoi imparare a utilizzare questi strumenti per potenziare la tua didattica e migliorare l’inclusione nella tua scuola.
La stampa 3D è uno strumento potente per i docenti di sostegno, capace di migliorare l’esperienza di apprendimento degli studenti con BES e di promuovere una didattica più inclusiva in tutta la tua scuola. Inoltre portare tra i banchi attività digitali di questo tipo, cioè che contestualizzano le competenze STEM all’interno di una dimensione transdisciplinare, sociale e reale, porta ad una formazione STEM significativa, aldilà della semplice formazione “da dover fare perché imposta dall’Istituzione”.
Percorso per il sostegno e Hi-Storia
Come sviluppiamo questo tema nelle nostre attività? Due strade possono essere seguite: partecipare al percorso di Hi-Storia, in una classe dedicata alla creazione di un dispositivo tattile, per acquisire competenze pratiche e approfondire l’uso della stampa 3D; oppure seguire un nostro percorso specifico per docenti di sostegno.
In questo secondo caso, il percorso di 10 ore permette di apprendere le basi di un modellatore 3D essenziale, per sviluppare semplici modelli, come normografi, targhe e oggetti personalizzati, e di modificare progetti più complessi esistenti condivisi dalla comunità open-source. Nel secondo caso parliamo di strumenti che possono includere tool dedicati alla fisica, alla matematica o alla lingua. Inoltre, i docenti imparano a utilizzare una stampante 3D per produrre i loro progetti. Ogni partecipante svilupperà un tool didattico che tenga conto delle esigenze di uno o più studenti che segue attualmente, oppure di necessità emergenti nel contesto scolastico.
La fabbricazione digitale permette di sviluppare strumenti personalizzati, spesso con approcci unici mutuati dall’esperienza e dalla competenza specifica del singolo docente, uscendo dalla logica dei prodotti presenti nel mercato.
Per maggiori informazioni scrivici su info@hi-storia.it o scrivici su 3277123193 (Whatsapp / Telegram)